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sabato 1 marzo 2014

Quantità o qualità......




Mi guardo in giro, prodotti in offerta, mozzarelle a 0,59€, petto di pollo a 4,90€....
Ma che mozzarelle sono? Da dove vengono? Con quale latte di quale azienda europea (se ci dice bene!!) sono state fatte? Quei polli cosa hanno mangiato? E soprattutto bevuto?!
Possibile che prodotti così importanti costino così poco? Chi è stato affamato? Chi sfruttato? Famiglie di allevatori, lavoratori di aziende zootecniche, gli stessi animali che sono spinti a produrre tanto in breve tempo! Per abbattere i costi di produzione si è sfruttato inoltre campi per produrre poi mangimi a basso costo impoverendo così anche preziosi terreni...
E le persone che riempiono i carrelli, perchè c'è la crisi e conviene approfittare, per molti è difficile campare oggi.
Poi magari a casa nel frigo si perdono, ci si dimentica e si fanno scadere.....
Allora a chi è convenuto? Si è davvero risparmiato?
Ho comprato quel petto di pollo, io che conosco davvero il sapore del pollo allevato in casa!
E mi viene una riflessione da fare.....
Consumare di meno e scegliere solo prodotti di ALTA qualità.
Io compro mozzarelle da chi so che trasforma il latte delle vacche della mia terra e le pago 12,90€ al chilo. Le compro una volta la settimana, sono buonissime e non avanza nulla. So di aver pagato un giusto prezzo, di aver valorizzato il latte della mia zona  ed il lavoro di molti allevatori, il caseificio che le trasforma e poi le vende!
Quando acquisto un prodotto ormai il mio approccio è diverso. Preferisco spendere un po' di più, consumare di meno, ma essere sicura dell'origine di quello che acquisto e di aver valorizzato l'economia della mia Italia.
Stesso discorso vale per la lana filata. So che ci sono lane filate e colorate a costi bassissimi. Conosco  di contro gli alti prezzi di trasformazione di piccoli lotti di lana ed immagino che nella grande industria laniera si possa accedere a prezzi più bassi centuplicando le quantità....
Ma questo non è un consumo responsabile.
Ho visto cosa è rimasto dell'industria tessile in nord Italia, non mi sembra che la scelta di lavorare grandi quantità sia stata vincente. Ho visto capannoni dismessi e sentito persone che raccontano di migliaia di lavoratori occupati dove oggi regna il deserto.....
Abbiamo scelto di produrre la quantità, ma siamo un Paese di qualità.
Io so che ho pagato molto (per le nostre tasche) la trasformazione delle nostre lane, ma credo fermamente di aver pagato il giusto prezzo.
Ho un prodotto migliore di altri, primo per il suo valore  (sono soffici come il velluto, non pizzicano come le lane di una volta!!) e nello stesso tempo per la sua sostenibilità. So di non aver sfruttato i miei animali per produrle (le nostre sono produzioni estensive!!!) e nessuno per la loro trasformazione, so che chi acquista, paga una qualità superiore e valorizza una filiera tutta italiana dove a tutti è stato corrisposto il giusto valore.
Suggerisco a chi acquista di comprare di meno, ma di comprare bene e come dice una mia saggia amica... Un maglione di meno, ma un maglione buono!!
Questo che scrivo è frutto della mia esperienza personale. Non impongo le mie scelte a nessuno. Siete liberi di leggere, commentare, approvare, ma anche di non approvare.
Ognuno percorra le proprie strade con la sola forza della verità.
Con questo vi auguro un buon fine settimana.